Madonna degli Angeli
La chiesa risale al 1200, non per nulla era detta chiesa ad muros, ossia addossata alle mura normanne. Il fronte breve di questa chiesa si compone assai graziosamente con la scala che porta al giardino pensile della casa - torre Sagarriga da dove ricade un bel verde che dona suggestività a questo angolo. Il lato lungo della chiesa, opposto a quello che si sviluppa quasi parallelamente all'asse stradale è affiancato al giardino di cui sopra . Il campanile in origine era sul lato opposto. La chiesa è a pianta rettangolare, tutta di pietra a blocchetti sbozzati.
Fu nuovamente consacrata il 1676. Il campanile a pianta quadrata, la finestra lobata, la lunetta sovrastante il portale e il fregio separato dall'architrave conferiscono alla facciata un discreto tono. All'interno destano un certo interesse i medaglioni affrescati che illustarno rispettivamente: la Natività sull'altare dell'Eterno Padre, la Presentazione al Tempio sulla parete opposta e l'Assunta accanto alla Natività. L'altare maggiore restaurato nel 1961, secondo i canoni cinquecenteschi, presenta intarsi di legno dorato su fondo blu. Su questo altare si ammira il dipinto con la Madonna e Bambino in atto di impartire l'indulgenza a S. Francesco (1741). Al di sopra di questo, vi è il dipinto che rappresenta lo Spirito Santo di G. Pansini (prima metà di questo secolo). Sulla parete, a destra rispetto a chi entra, c'è l'altare dedicato all'Eterno Padre con il pregevole quadro portato dal sac. Francesco Palombella portato dal Monastero delle Benedettine. Il soffitto, restaurato e rimodernato, presenta un volto più moderno con borchie rivestite di lamine d'oro.
La chiesa ospita la Confraternita omonima eretta il 1480 per merito dei frati conventuali. Alla nobile famiglia Messere è stato riconosciuto il giuspatronato su questa chiesa che custodisce il pregevole gruppo statuario della Desolata o Pietà. Il Cristo che giace sulle ginocchia della S. Vergine è di legno monoblocco; poi c'è il Cristo legato alla colonna e la Madonna degli Angeli opera di Manzo. Un piccolo locale annesso alla chiesa, funge da sacrestia. Esso dava sulla singolare strada Volpicella attualmente chiusa al traffico.
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