Corte Sagarriga Spinelli
In alto, di fronte, si vede una loggia con colonnine di pietra; più in alto resti di monofore e bifore tompagnate. Il portale, loggia e scale sono di stile barocco (sec. XVII). Questo portale è l'ingresso principale della sontuosa dimora degli Spinelli. Alla casa-torre, infatti, si accede anche da via Madonna degli Angeli, per una scala esterna arretrata rispetto all'originale. Questa conduce al giardino pensile, elevato di circa tre metri sul livello stradale, piccolo paradiso con piante e fiori di vario genere. Il giardino, dalla vista ampia e suggestiva, sulla distesa sempre verde della campagna e azzurra del mare arrivava fin sul bordo sud di via Madonna degli Angeli. Esso risulta arretrato per dare spazio alla omonima chiesa. Sull'edificio si leva una torre mozzata, si dice, da un fulmine.
La facciata che guarda il giardino reca una elegante bifora di stile romanico – gotico con lo stemma della famiglia. Apparteneva questo immenso edificio, come tante altre case agli Spinelli, famiglia "pervenuta in gran reputattione… appresso le corti et Principi regnanti… con infinite ricchezze adunate occuparono una gran parte di nostro territorio et possessioni d'olive et altri stabili fabbricarono li quattro trappeti detto di suso; nel basso si havevano da circa cinque, su il porto unito a Santo Clemente due magazzeni, grandissimi a lamia molto belli et utili, jardini, cisterne assai, per dentro la Cità forni, botteghe, case da pisone, cenzi in gran numero, palazzi grandissimi, et massime alla strada maggiore…" (B. Lupis, Cronache).
I personaggi più rappresentativi di questa famiglia sono: Coletto Spinelli (XII secolo), sindaco di Giovinazzo; Matteo, nato il 1230 a Giovinazzo, anche lui sindaco di Giovinazzo verso il 1269, conosciuto soprattutto come autore dei Diurnali o Notamenti, cronache in volgare che riportano fatti e cose del Reame di Napoli dal 1249 al 1268. Il medesimo partecipò alla battaglia di Tagliacozzo.
Ci fu poi Nicolò, Gran Cancelliere di Giovanna d'Angiò. Ebbe incarichi delicati alla Sede Pontificia, ma anche scomunica e persecuzione quando prese a sostenere l'antipapa Clemente VII contrapponendolo ad Urbano VI. Stette a Parigi, Milano presso Gian Galeazzo Visconti e a Pavia dove si dice abbia chiuso la sua esistenza.
Dagli Spinelli questa torre - casa passò agli Orsini, ai Celentano, ai Sindolfi, agli Zurlo e quindi ai Sagarriga, che traevano la loro origine da Barcellona.
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