DeRitiis
Come tutte le altre del Medioevo, fatte con intenti di difesa dall'indiscrezione, a garantire la piena realizzazione dell'essenza umana, anche questa corte è fatta a misura dell'uomo e rispetta le esigenze dell'intimità. Armoniosa nel suo insieme come leggiadri portali e logge, raccolta fra forme architettoniche slanciate, sembra echeggiare del parlar aulico di re, di principi ed altri dignitari.
Di qui si accede al palazzo, già degli Spinelli, poi del giureconsulto Angelo de Ritiis, consigliere de Ferdinando I di Aragona. I servigi a corte di quest'ultimo meritarono la concessione dei numerosi privilegi goduti da Giovinazzo, sua città nativa.
I bassorilievi con le immagini di Ferdinando II e Filippo IV, alla base, delle colonnine centrali, ricordano la generosità degli Aragonesi nei confronti di Giovinazzo. Di questo palazzo un particolare simpatico è dato dal sole antropomorfico, sorretto da due puttini, opera certamente di uno scultore orientale. Gli studiosi vedono in essa simboleggiata la strapotenza degli Spinelli. Il bassorilievo si può ammirare sul lato nord del terrazzino che si apre svoltando a sinistra, una volta in cima alla scala principale. Il palazzo ospitò il re Ferdinando II in persona, evento consegnato a noi per tradizione orale. Sul portale, rifatto, un tempo c'era lo stemma degli Aragonesi. Verso il 1700 lo stabile passò ai Sagarriga, proprietari dell'attigua casa - torre Spinelli, poi ai Fenicia che frazionatolo se ne disfecero.
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