Casino Bellacosa
COME SI ACCEDE: Percorrendo la strada provinciale Giovinazzo – Terlizzi, superando il cavalcavia della ferrovia, si svolta a sulla destra dove si incrocia la strada dei Cappuccini, che porta al complesso. All'ingresso del viale di accesso dello stesso si trova un cipresso comune, secolare, di straordinarie dimensioni.
DESCRIZIONE E CENNI STORICI: Masseria seicentesca costituita da più costruzioni e da una cappella.
Presenta un atrio al centro e tre stemmi, al suo interno, appartenenti probabilmente alla famiglia "Bellacosa". E' presente un apparato difensivo costituito da una caditoia e da una garitta pensile quadrangolare con feritoia.
La cappella è fornita di un altare settecentesco in pietra locale, di un pregevole dipinto e di un Crocifisso ligneo.
Sulla stessa cappella e sul terrazzo della costruzione ci sono due campanili a vela a un fornice.
Sul retro della casina è ubicata una Torre ad un piano in discreto stato di conservazione, con caratteristico cornicione sul terrazzo, che serviva probabilmente da alloggio per la servitù.
Detto casino è ubicato dove altri tempi esisteva il casale "Priminianum" a sud della località "Torre fedele dei Preti" ed ad occidente di "Piscina Serrone".
In tale casino, un tempo "Torre Braita" nel 1733 l'Arcidiacono Lazzaro Nicolò Bellacosa fondò una chiesetta dedicata a S. Maria delle Grazie, a S. Nicola di Bari e a S. Antonio di Padova, per riconoscenza alla sua città di origine e al duca Antonio Giudice.
Lo stesso proprietario fondatore la donò riccamente con ben dieci vigne con l'onere della celebrazione di messe per tutte le domeniche e i giorni festivi. Il toponimo richiama il nome della famiglia Bellacosa, originaria di Cellamare e venuta nella nostra città nel 1663.
Rif. Bibl.:
- M. BONSERIO – F. ROSCINI, Note storiche riguardanti le Chiese di Giovinazzo, Giovinazzo 1987.
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