Chiesa dell'Angelo Santo
COME SI ACCEDE: Percorrendo la strada provinciale dei Cappuccini e superando il cavalcavia dell'autostrada si prosegue fino ad incontrare sulla sinistra la chiesa.
DESCRIZIONE E CENNI STORICI: Chiesetta rurale a pianta rettangolare ed ad un'unica navata, con caratteristica volta a botte e con tetto a due falde con copertura a chianche. Sull'architrave d'ingresso è presente un'iscrizione commemorativa e sopra di essa è presente una finestra circolare. La chiesa è in discreto stato di conservazione. Fu fondata nel 1697 dal sacerdote don Vito Venturiero il quale la dotò di una rendita annua di undici ducati e quarantotto grani. Vi è una lapide dedicatoria che recita così: «Angele Sancte Dei Parvum / hoc tibi pono sacellum / Accipe et accepti / Muneris esto memor». Il professor Dionisio Altamura, traduce così: «O Angelo Santo di Dio, io t'innalzo questa piccola cappella, tu gradiscila e ricordati sempre del dono che hai da me ricevuto». Lo studioso commenta che l'iscrizione è ricalcata su un tipico precetto della morale pagana, quando i pii coloni ritenevano di aver diritto alla benevolenza degli dei, solo perché avevano offerto sacrifici e aver adempiuto le pratiche religiose. Alla morte del Venturiero subentrò erede la famiglia Adinolfi, che ne assunse lo jus patronato e gli obblighi derivanti.
Rif. Bibl.:
- M. BONSERIO – F. ROSCINI, Note storiche riguardanti le Chiese di Giovinazzo, Giovinazzo 1987.
- V. ZAGAMI, Le torri e le chiese campestri di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, Centro di Cultura Popolare U.N.L.A., Molfetta 1979.
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