Chiesa di Santa Lucia
COME SI ACCEDE: Percorrendo la strada che costeggia la S.S. 16 bis. Si imbocca sulla destra la strada Santa Lucia e proseguendo si trova sulla sinistra la chiesa.
DESCRIZIONE E CENNI STORICI: Di piccole dimensioni e disadorna, si ravviva solo in occasione della festività di S. Lucia. All'interno del tempio è visibile la statua in pietra della Santa, opera del '700 dello scultore giovinazzese Antonio Altieri. La costruzione, oggi è formata da un unico grande ambiente rettangolare, che misura internamente m. 8,60 x 4,90; è orientata con l'asse lungo la direzione nord – sud ed è fornita di un altro piccolo ambiente di forma pressoché trapezoidale che misura mediamente m. 3,80 x 3,20, addossato per un lato alla parete nord della chiesa e che funge di sacrestia. L'edificio è coperto con volte a botte e presenta un'altezza intermedia do m. 4 misurata dal pavimento all'intradosso delle volte. L'altare è sistemato sulla parete sud, mentre alle estremità delle due pareti lunghe si presentano: l'abside ad est e la porta principale d'ingresso a ovest. Indubbiamente allo stato attuale, la chiesa ha una posizione piuttosto insolita rispetto alle classiche chiese cristiane, in quanto la porta principale, risulta lateralmente e non di fronte all'altare. Osservando però con una certa attenzione, il pavimento, si nota che esso è virtualmente, è la risultante della fusione di un rettangolo ben delimitato, comprendente la porta e l'abside, e di un quadrato simmetricamente attaccato a sud, e che contiene l'area presbiteriale. Inoltre, sollevando gli occhi e osservando le volte, meglio si nota l'innesto di queste corrispondenti esattamente all'unione delle due zone di pavimento. Il complesso è formato da tre corpi distinti: la chiesetta romanica, il vano quadrato nel quale è predisposta la zona presbiteriale con l'altare e il piccolo vano che serve da sacrestia. E' una delle chiese più antiche edificata, secondo una tradizione, sulle rovine di un tempio gentilesco dedicato a Diana. Dal '600 fino al secolo scorso, fu detta "Santa Lucia in Marasco o Marsico". Fino al secolo XV appartenne all'abbazia di Marsico in Abruzzo. Accanto alla chiesa ci fu un monastero di frati dell'ordine dei minori osservanti, formatosi verso il secolo XV. Nel 1478, per una disastrosa pestilenza il casale fu abbandonato e più tardi a causa delle guerre tra francesi e spagnoli anche il convento fu chiuso. La chiesa di S. Lucia appartiene al Capitolo della Cattedrale.
Rif. Bibl.:
- M. BONSERIO – F. ROSCINI, Note storiche riguardanti le Chiese di Giovinazzo, Giovinazzo 1987.
- AA.VV., Cenni storici ed architettonici della Chiesa rurale S. Lucia, a cura de «Il nuovo Tocco del Bombaun», Giovinazzo 1986, Edizioni Levante, Bari.
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