Chiesa S Maria della Misericordia
COME SI ACCEDE: Percorrendo la strada provinciale Giovinazzo – Bitonto, e giungendo in prossimità del cavalcavia della S.S. 16 bis, si prosegue a sinistra e sulla destra si trova la chiesa.
DESCRIZIONE E CENNI STORICI: Chiesa ad una navata, ha una copertura a due falde, sul lato sinistro sporge un'abside, sul fronte è presente un campanile a vela a un fornice, una finestra circolare, due monofore poste ai lati, uno stemma episcopale e una iscrizione lapidaria.
Ai lati della porta d'ingresso ci sono dei fori. All'interno si trova un altare principale con un affresco della Vergine Maria, mentre a sinistra esiste un altare proveniente dalla cappella di Torre del Tuono, con la statua dell'arcangelo Michele posta in una nicchia, e una iscrizione commemorativa.
La chiesa si presenta in discreto stato di conservazione.
Fu eretta sulle rovine di un'antica cappella detta di Pantaleo, già distrutta nel 1529 dal Principe di Melfi, in fondo alla quale esisteva un affresco conosciuto come Madonna dello Spasimo. Una leggenda locale vuole che in quel luogo durante il primo millennio sorgesse un tempio dedicato alla dea Minerva. Fu iniziata nel 1612 per volontà del vescovo Giulio Masi e fu terminata nel 1624, quando lo stesso presule fiorentino la consacrò solennemente col titolo di Maria Santissima della Misericordia, forse ispirato dalla omonima confraternita di Firenze, fondata nel 1240.
La chiesa appartiene alla Cattedrale. Sempre secondo la leggenda, agli inizi del XIII secolo furono asportate dal tempio dedicato alla dea Minerva, le dodici colonne di marmo numidico, che ornano la cattedrale sino alla prima metà del 1700, quando il vescovo Mercurio le fece togliere e sostituire con pilastri in pietra calcarea.
Rif. Bibl.:
- M. BONSERIO – F. ROSCINI, Note storiche riguardanti le Chiese di Giovinazzo, Giovinazzo 1987.
- F. ROSCINI, La Torre di Rufolo: nell'agro, nella storia e nelle leggende di Giovinazzo, Giovinazzo 1972.
- G. DE NINNO, Della Chiesa di Santa Maria della Misericordia, Giovinazzo, Tip. del R. Ospizio Vittorio Emanuele II, 1893.
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