Torre Sant'Eustacchio

COME SI ACCEDE: Percorrendo la strada comunale S. Eustachio, dopo il cavalcavia dell'autostrada, sulla destra si svolta per la strada vicinale antica Sant'Eustachio che porta al complesso.

DESCRIZIONE E CENNI STORICI: Appartiene al tipo di chiese a cupole in asse. Le coperture esterne anziché a piramide, sono a trullo. La Torre campanaria, eretta in un secondo tempo, guarda l'intero agro giovinazzese.
E' costituita per lo più con blocchetti di pietra ricavanti dal territorio circostante, appena sbozzati con il martello.
Il complesso è composto da una chiesa, da un trappeto e da una costruzione abitativa; il tutto è chiuso da un muro di cinta con portale d'ingresso del XVII secolo ad arco policentrico.
Il trappeto presenta una cisterna ed a fianco una stanzetta interrata. La costruzione abitativa è ad un piano con scala esterna per l'accesso.
La chiesa preromanica ha una copertura a chiancarelle su due cupolette e sull'abside. La torre quadrangolare a quattro piani, fungeva da vedetta e da campanile, su di essa vi è una caditoia.
Nella chiesa ci sono i resti di affreschi e di un altare; sull'abside è posta una stretta monofora; un tempo esisteva una iscrizione lapidale del giugno 1733 che ne ricordava il restauro.
Il nome è "San Eustachio", in onore del vescovo di Antiochia, morto a Traianopoli nella Tracia nel 360. Il casale è di origine bizantina e raggiunse, con l'avvento dei Greci, una notevole floridezza. Poco prima del 1250 il casale fu distrutto dai saraceni e soprattutto la chiesa subì gravi danni con la dispersione delle numerose reliquie di santi. Si narra che gli abitanti per salvarsi fuggirono in Grecia, e lasciarono lì sepolto un tesoro, trovato poi in un fosso scavato all'ingresso di una porta da un giovinazzese.
La chiesa è molto antica, e viene detta dal popolo di San Staso. Essa fu costruita sulle rovine di una chiesa preesistente, della quale si ignora il titolo, venne consacrata dal vescovo Pietro II nell'anno 1096.
Nel 1283 furono rinvenute nell'altare della detta chiesa le sacre reliquie di S. Eustachio, poi trasportate in Cattedrale.
Nuovamente costruita fu dedicata a S. Maria delle Grazie.

Rif. Bibl.:
- M. BONSERIO – F. ROSCINI, Note storiche riguardanti le Chiese di Giovinazzo, Giovinazzo 1987.
- Alle Sorgenti del Romanico – Puglia XI secolo, Guida breve, Istituto Vittorio Emanuele II, Giovinazzo, Giugno – Agosto 1978.
- «Il Nuovo Tocco del Bombaun – La voce di Giovinazzo», mensile indipendente, serigrafia Levante, Giovinazzo.
- G. MONGIELLO, Le influenze bizantine nelle chiesette rurali romaniche di Bitonto e Giovinazzo, "Studi Bitontini", Centro studi e ricerche bitontine.



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